I Brut e Bun devono il loro nome piemontese, brutti ma buoni, alla loro forma irregolare e ruvida ma molto delicati e friabili
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I Brut e Bun devono il loro nome piemontese, brutti ma buoni, alla loro forma irregolare e ruvida ma molto delicati e friabili
La ricetta prevede solo nocciole e albumi d’uovo montati. La mancanza di farina nell’impasto li rende adatti anche alle persone con intolleranza al glutine.
La paternità dei Brut e Bun è contesa da numerose località piemontesi e italiane. La tradizione però racconta che un ignoto pasticcere di Borgomanero creò un dolce irregolare nella forma, brutto da vedere (brut) ma buonissimo nel gusto (bon).
I brutti ma buoni sono perfetti da gustare a fine pasto, a merenda in accompagnamento a un tè caldo o da regalare ad amici e parenti come delizioso pensierino.
Valori nutrizionali medi per 100 g di prodotto | |
Valore energetico: 589 kcal / 2450 kJ | |
Grassi | 42 g |
di cui saturi | 2,9 g |
Carboidrati | 40 g |
di cui zuccheri | 36 g |
Proteine | 10 g |
Sale | 0,07 g |
Fibre | 5,7 g |
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